mercoledì 1 gennaio 2014

Personal Manifesto 2014

Avete già pensato al vostro personal manifesto per il 2014 ?

In poche parole, ciò che vi appartiene e vi accompagna a ricordarvi ogni giorno chi siete ?

Una specie di 'pocket-pensiero' ...



Il mio è (in inglese viene più facile):

Work with your soul
Love with your heart
Enjoy with your stomach
Live with the 3 of them in sync
And every day when you wake up
Your soul will be happy to open her window to the world

Bello, vero ? E il vostro qual è ?

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Scrivimi a svercelli@libero.it
Silvia Vercelli
ICF Certified Coach

venerdì 8 novembre 2013

Il potere di essere se stessi



Per la serie, anche i coach hanno bisogno di coaching, questo è il racconto della mia ultima esperienza di coaching su me stessa con Accademia della Felicità.





“Ma come faccio a scegliere la persona giusta se prima non ho conosciuto tutti gli uomini del mondo?”. 
Questa era la risposta che davo fin da piccola alle zie noiose che mi importunavano con la favola del principe azzurro (sì, le stesse che mi hanno regalato il libro ‘Signorina Tu ?’).
Il desiderio di scoprire il mondo è sempre stato nel mio DNA.
Si dice che fino all’età di sette anni ci comportiamo nel nostro modo naturale, senza subire nessun  condizionamento. 

Ma poi cosa succede ?  

Laurea? Presa. Master? Preso. Impiego stabile in multinazionale? Preso. 

E se a quel punto ci fermiamo a pensare e scopriamo che in realtà non ci interessa districarci nel labirinto delle politiche aziendali per raggiungere posizioni manageriali ? 
E se non siamo nemmeno sicuri di voler creare la famiglia tradizionale, con tanto di marito, figli, cane, gatto e canarino ? 
O peggio ancora non facciamo i salti mortali per avere l’ultimo modello di SUV, I-Phone o borsa MK ?
E se volessimo soltanto fare il nostro lavoro con passione, avere un cavallo per correre felici nei prati e un biglietto aereo sola andata destinazione ‘tutto il mondo’ (lato finestrino) ? 

 No, qui ci vuole un esorcismo !

C’è chi si rassegna e si lascia inconsapevolmente trascinare nel routine della vita quotidiana convenzionale e chi cade nel vittimismo da genio incompreso. 
In entrambi i casi la sensazione che manchi qualcosa prima o poi arriva. 

Mi trovavo proprio in questo stato d’animo da ‘fermate il mondo, voglio scendere’ quando la voce di Francesca che presentava Accademia della Felicità mi è arrivata attraverso RTL, durante una giornata lavorativa da encefalogramma piatto. Chiaro e lampante segno del destino che io ovviamente non ho colto. Inconsciamente affetta dalla sindrome di Lady Oscar, avrei potuto benissimo continuare con il mio auto-coaching, avendo io tutte le carte in regola per farlo.
Dopo un anno di ‘fatti una domanda, datti una risposta’ ho realizzato che avrei avuto bisogno di un punto di vista esterno per mettere a posto giusto qualche piccolo tassellino e concludere  così la mia ricerca della felicità. È qui che mi è tornata in mente la voce di Francesca. E questa volta l’ho contattata. 

Le chiacchierate con lei sono state una vera boccata d’ossigeno e mi hanno dato una prospettiva innovativa e intelligente; ogni volta che uscivo da un incontro mi sentivo pronta a spiccare il volo ma anche carica di nuovi spunti di riflessione che hanno smosso il mio substrato di sicurezze. 

Ho così imparato a liberarmi dei condizionamenti inutili, dal bisogno inconscio di compiacere tutti e dalle relazioni che non mi danno nulla in cambio; ho anche smesso di allontanare le persone che mi vogliono bene per la paura che possano invadere troppo la mia vita. 

Ed ecco che si sono rifatti vivi la mia creatività e il mio spirito di scoperta. Li ho usati per il mio tempo libero prima, coltivando la mia passione per la scrittura, e li ho spontaneamente applicati al lavoro poi.
Ho capito che mi arricchisco vivendo attraverso nuove esperienze, che non devono necessariamente portare ad un risultato concreto ma possono anche essere fini a se stesse; 

proprio grazie al mio stile e modo di pensare fuori dagli standard ho sperimentato come io stessa posso trasformare una giornata lavorativa noiosa o stare fuori dalle politiche aziendali, focalizzandomi su quello che mi piace e condizionando io per prima l’ambiente circostante in modo positivo. 

Ed è proprio essendo me stessa anche sul lavoro che ho dimostrato il mio potenziale, ho attirato le persone giuste e, guarda caso, sono stata coinvolta in un progetto internazionale che mi dà ora la possibilità di viaggiare in tutto il mondo, appronfondire le mie curiosità sulle diverse culture e scrivere di tutto ciò che osservo. 

Pochi giorni fa, all’aeroporto, circondata da un gruppo di ragazzi armati di i-phone e in preda al dubbio se postare su Facebook “Mi sto i_barcando” (con la ‘m’ o con la ‘n’ ?) e da una famigliola che cantava allegramente “cepoppin porolin porolastice”, ho gioito della leggerezza di “essere di più con meno”.  

Michelangelo diceva: “C’è un angelo intrappolato in quel blocco di marmo, devo liberarlo”.
Ora so che non ho più scuse per non essere felice e so che questo è solo l’inizio. 

-          To be continued

p.s. ovviamente il mio girovagare mi darà anche la possibilità di continuare il mio accurato screening della mia potenziale anima gemella. Se solo le mie povere zie lo sapessero !

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Silvia Vercelli
ICF Certified Coach
svercelli@libero.it

venerdì 17 maggio 2013

Come tu mi vuoi

"Sarò come tu mi vuoi" diceva Elma l'ignota di Pirandello. Eh sì già ai suoi tempi c'era il dilemma dell'essere sé stessi o plasmarsi per compiacere qualcun altro.

Sento spesso parlare di questo tema ultimamente sia nelle relazioni di amicizia che di coppia.

E a te ? E' mai successo di pensare di essere felice .... se solo un tuo amico/a o il tuo compagno/a fossero diversi ? O meglio ancora di fare progetti su entrambi senza che lui/lei ne fossero a conoscenza ?

O sei invece dalla parte di chi è stato cambiato ?

In entrambi i casi, la prima domanda da porsi è: Cosa vuoi tu da questo rapporto ?

E poi: Cosa ne pensa l'altra parte ?

E se la risposta o il comportamento dell'altra persona non sono in linea con quanto pensi tu, allora hai mai pensato ... E se lui/lei fosse così ?

E' sempre importante condividere la direzione in cui ci si vuole andare e non darla per scontata. In un rapporto a due, la responsabilità dello stesso è di entrambi.

Altrimenti, è un po' come essere su un tandem e pedalare in direzioni opposte ...

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Silvia Vercelli
ICF Certified Coach
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giovedì 21 febbraio 2013

Vota Strategico !

Uno dei modelli chiave nel coaching si chiama 'Strategizing'.

E' molto utile come riferimento quando si devono intraprendere progetti a lungo termine.

Le domande sono molto semplici. In sequenza:

*Cosa vogliamo ottenere nel lungo termine ?
*Dove siamo oggi rispetto a quanto vogliamo ottenere ?
*Cosa manca per arrivarci?
*Quali passi / progetti possiamo mettere in atto per raggiungere l'obiettivo ?
*Su quali risorse o competenze disponibili possiamo contare ?
*Quali sono i valori che ci guidano nel nostro percorso e a cui rimarremo coerenti ?
*Essendo nella realtà le risorse limitate, con quali priorità affronteremo i diversi progetti ?
*E infine, qual è il nostro FOCUS, ovvero il messaggio chiave (di ispirazione) che terremo sempre presente durante il percorso di cambiamento ?

Chi non ha chiare in mente le risposte a questo semplice schema non ha tutti gli elementi per portare avanti progetti / obiettivi nel lungo termine e raggiungere, di conseguenza, risultati concreti e duraturi.

Quale dei candidati alle prossime elezioni si è avvicinato finora nello stile di comunicazione e nel comportamento effettivo a questo tipo di modello ?

E' importante fare questa verifica al fine di mettersi nelle mani della persona giusta, che possa rappresentare il Paese in modo credibile in un contesto globale.

Nota interessante ! Se mettiamo insieme i diversi 'pezzi' che costruiscono il nostro modello strategico, ne risulterà una casa !

A maggior ragione, voi vi mettereste nelle mani di un costruttore che vi parla delle decorazioni ancor prima di assicurarsi che le fondamenta siano sane e robuste ?

Acoltate il vostro coach ! Votate strategico !


  

martedì 29 gennaio 2013

Il Bivio

Diverse alternative. Quale scegliere ?

In questa situazione è molto utile porsi domande come:

* Cosa mi serve per decidere ?

* Cosa deve accadere perchè possa scegliere quello che fa per me ?

Questo modo di porvi verso 'il bivio' aiuta a fare chiarezza sul 'cosa manca' per prendere la decisione (che molto probabilmente è già dentro di voi)

Una volta che vi siete 'sbloccati' su questo, è importante porsi la domanda successiva:

'Come posso contribuire perchè ciò accada ?'

E vedrete come con il cambiare del vostro atteggiamento influenzerete gli eventi !

Quando mi sono posta questo tipo di domanda la prima volta, ho realizzato che alcune decisioni erano già dentro di me ma semplicemente non sapevo come comunicarle ad altri che ne sarebbero stati impattati.
Mi sono perciò concentrata sul modo migliore in cui comunicare la mia decisione, e sono andata avanti per la MIA strada.

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Silvia Vercelli
ICF Certified Coach
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domenica 13 gennaio 2013

Fare di meno per fare di più

Il Tempo: c'è chi ne vorrebbe di più, chi vorrebbe gestirlo meglio, ...

E tu ? Se avessi più tempo, come lo useresti ?

Fai una lista di ciò che fai quotidianamente. Per ciascun punto chiediti:

- Che beneficio ne ottieni?

- Come puoi farlo diversamente o come qualcun altro ti può aiutare ?

- Cosa succede se non lo fai ?

....

Quando ho fatto questo tipo di esercizio mi sono accorta che spesso mi ritrovavo a fare cose che avrebbero potuto fare altre persone (perchè più competenti o facenti parte del loro compito). Era il mio istinto di aiutare e/o non saper dire di no che mi portava a questo, essendo però meno efficiente ed efficace nei risultati. Ora ho trovato il mio modo di rifiutare di fare ciò che non mi compete e, come naturale conseguenza, impegnare il mio tempo in maniera più costruttiva.

Riflettici  ... sono sicura che anche tu troverai anche tu il tuo modo di 'fare di meno per fare di più' !

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ICF Certified Coach

martedì 1 gennaio 2013

Chi ben comincia ...

Tempo di auguri per un anno migliore e tempo di buoni propositi ...
Il fatto di avere un nuovo calendario non basta però a garantire che le cose cambino.
Siamo noi stessi i primi a dover contribuire perchè questo avvenga !

E tu ? Qual è il tuo piano d'azione per il 2013 ?

Ecco alcune domande iniziali che possono aiutarti:

Quali obiettivi vuoi raggiungere quest'anno ?
Dove sei ora rispetto ad ognuno di essi ?
Quali azioni metterai in pratica per raggiungerli ? Entro quando ? 
Quali sono le tue priorità ?
Come verificherai i tuoi progressi ? Chi / cosa ti può aiutare ?
...

Io, ad esempio, ho già in mente un obiettivo (shh, è un segreto però !) a cui tengo molto e so anche qual'è la mia 'debolezza' in tal senso: la mancanza di costanza; perciò, per fare in modo di riuscire a raggiungerlo, chiederò aiuto ad una persona competente in materia perchè mi contatti ogni tre mesi e mi chieda di condividere con lei cosa ho fatto fino a quel momento.

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Silvia
ICF Certified Coach
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